martedì 2 giugno 2009

TREKKING: IL SENTIERO SELVAGGIO BLU

Due voci possenti ha il mondo: la voce del mare e la voce della montagna.
(W. Wordsworth)


“SELVAGGIO BLU” cenni sul sentiero...

Luogo del Trekking: Sardegna, Golfo di Orosei, Comune di Baunei e Dorgali,
Provincia Ogliastra e Nuoro.
Località di partenza: Santa Maria Navarrese (ostello)
Località di arrivo: Cala Gonone
Sviluppo: 47 km circa
Difficoltà: EEA (Escursionismo Esperti con Attrezzatura Alpinistica)
Tempo di percorrenza: 7 giorni
Cartografia: IGM 1: 25000
Foglio 532 sezione IV Arbatax
Foglio 518 sezione III Capo di Monte Santo
Foglio 518 sezione IV Punta ‘e Lattone
Foglio 517 sezione I Cantoniera Genna Silana
Foglio 500 sezione II Dorgali


Il Selvaggio Blu è un bellissimo, lungo ed impegnativo itinerario trekking-alpinistico di 7 giorni che si sviluppa per circa 47 km lungo le selvagge e spettacolari coste del Supramonte di Baunei nel Golfo di Orosei in provincia d'Ogliastra. Ideato e realizzato tra il maggio 1987 e il maggio 1988 da due forti alpinisti italiani, Mario Verin e Peppino Cicalò, aveva come obiettivo principale quello di collegare la Guglia di Pedra Longa con Cala Sisine percorrendo il più vicino possibile al mare, l’antica rete di sentieri e mulattiere dei carbonai e dei pastori-caprari che in questo territorio solitario e selvaggio vissero e lavorarono sino a più della metà degli anni cinquanta, e con l’inserimento in alcuni punti molto esposti e privi di sentiero, di passaggi tecnici come brevi arrampicate e discese in corda doppia. Col passare degli anni questo affascinante ed emozionante percorso tra mare e montagna, considerato da molte persone con esperienza di spedizioni alpinistiche e viaggi ed esplorazioni nel mondo, il trekking più difficile d’Italia e tra i più impegnativi d’Europa, è divenuto sempre più rinomato e frequentato, ed è stato anche perfezionato con l’aggiunta di un percorso iniziale di collegamento tra Santa Maria Navarrese e Pedra Longa e l’inserimento di una variante costiera nel tratto tra Cala Sisine e Cala Luna che sommata alla tappa tra Cala Luna e Cala Fuili, quindi a Cala Gonone ha, di fatto, completato e modificato il Selvaggio Blu in un eccezionale itinerario di collegamento via terra tra i due rinomati centri costieri del Golfo di Orosei. Se si decide di percorrere il Selvaggio Blu, bisogna aver presente che l’itinerario è percorribile solo da Sud verso Nord, è adatto esclusivamente ad escursionisti esperti, che la sua complessità richiede, un’organizzazione preliminare per i rifornimenti di cibo e acqua nei punti del sentiero dove sono previsti i bivacchi, un eccellente allenamento fisico, sono necessarie ottime capacità di orientamento e coordinamento delle indicazioni fornite con la lettura delle indispensabili carte topografiche I.G.M. 1: 25000 dell’altimetro della bussola e/o del GPS, buone capacità di adattamento (ci si accampa all’aperto per tutta la durata del trekking), conoscenza delle tecniche alpinistiche (il percorso prevede alcuni tratti di arrampicata max IV+ UIAA e alcune discese in corda doppia max 45 metri). Per tutti coloro che non volessero affrontare un trekking così lungo e faticoso è possibile percorrere il Selvaggio Blu anche in parte diminuendo il numero dei giorni e l’impegno fisico, programmando e personalizzando l’itinerario limitandolo alle tappe meno impegnative, evitando i tratti più difficili, percorrendo sentieri alternativi anche se in questo modo si snatura e si trasforma di molto l’intento del trekking. Tutta la parte di territorio interessata dall’itinerario è completamente disabitata, e vista la severità del percorso e per una maggiore sicurezza, si consiglia di non avventurarsi da soli ma di avvalersi delle guide, delle associazioni escursionistiche, delle cooperative che propongono il Selvaggio Blu e che conoscono bene la zona da percorrere.

Di seguito si descrivono brevemente ma in modo non esaustivo le tappe dell’itinerario, suggerendo a chi necessita di informazioni più esaurienti la pubblicazione “Il sentiero Selvaggio Blu” di Corrado Conca, edizioni Segnavia.


1° giorno: (Santa Maria Navarrese) – Pedra Longa – Cuile de Us Pìggius
Lunghezza 8 km circa - Tempo indicativo di percorrenza 5 ore - Difficoltà E
Dall’ostello di Santa Maria Navarrese diparte un facile sentiero che senza difficoltà di orientamento perviene in circa un’ora e mezza di marcia fino alla guglia di Pedra Longa luogo originario e tradizionale di partenza del Selvaggio Blu. Da qui si prosegue attraversando la piana di Forrola verso la zona di Serra Salinas dove si individuerà l’attacco della bellissima e panoramica cengia Giradili che si risale su una spettacolare mulattiera dei carbonai fino all’ovile de Us Pìggius, luogo del primo pernottamento. In alternativa è possibile proseguire fino al Cuile Comidaboes ed utilizzare questo sito per il primo pernottamento.

2° giorno: Cuile de Us Pìggius – Porto Quau
Lunghezza 7 km circa - Tempo indicativo di percorrenza 6 ore - Difficoltà EE
Dal Cuile si risale verso le quote più elevate del Selvaggio Blu, il Monte Ginnirco 811 m s.l.m. e il Monte Santu 707 m s.l.m., si discende poi la zona di Sisiera verso il mare fino al bordo delle falesie alla quota 288 IGM, si risale sul versante opposto e si prosegue poi verso il Bacu Tenadili dove si entra utilizzando un’iscala ‘e fuste (scala, passaggio di tronchi di ginepro) e si esce su una cengia anch’essa rinforzata con tronchi di ginepro sulla sinistra idrografica del bacu, si transita poi sul bordo delle falesie di Capo di Monte Santo fino alla splendida insenatura di Porto Pedrosu, (o Portu Porru ‘e Campu) da qui per un facile sentiero si arriva in poco tempo a Porto Quau (o Cuau = nascosto). Da Porto Quau risalendo il Bacu Maore è possibile in caso di necessità abbandonare il trek e raggiungere l’altopiano del Golgo.


3° giorno: Porto Quau – Cala Goloritzè
Lunghezza 7 km circa - Tempo indicativo di percorrenza 8 ore - Difficoltà EE
Da Porto Cuau si percorre il Girove e Cambules verso Porto de Iltìera da dove si gode di un magnifico panorama, si individua poi un sentiero che entra e scende gradualmente all’interno del Bacu Sonnùli seguendo una lunga cengia rinforzata con tronchi di ginepro, lo si aggira piegando sulla sinistra idrografica verso il mare e si risale nella Serra D’Argius raggiungendo prima il Cuile Su Runcu 'e su Pressu e poi la Punta Salinas con il Cuile omonimo, per discendere infine una valle scoscesa verso il Bacu che ci conduce a Cala Goloritzè.


4° giorno: Cala Goloritzè – Bacu Mudaloru
Lunghezza 5 km circa - Tempo indicativo di percorrenza 6 ore - Difficoltà EEA
(1 Arrampicata IV UIAA - 1 Discesa in corda doppia 18 m)
Da Cala Goloritzè si risale sul sentiero sino ad intercettare sulla destra il Bacu Boladina che s'inerpica prima su una ripida pietraia e poi su antiche scale di pastori e passaggi su roccia (IV UIAA) fino a raggiungere i Cuiles di S’Arcu e su Tasaru. Da qui si prosegue sulla cresta di Serra ‘e Lattone per poi discendere sull’orlo delle falesie verso il Bacu Mudaloru che si raggiunge nella parte finale con una discesa in corda doppia (18 m). Anche il Bacu Mudaloru è un’eventuale via di fuga verso l’altopiano del Golgo per chi desideri abbandonare il trek.

5° giorno: Bacu Mudaloru – Cuile Piddi
Lunghezza 3,5 km circa - Tempo indicativo di percorrenza 5 ore - Difficoltà EEA

(1 Arrampicata III UIAA - 1 Discesa in corda doppia 12 m)
Da Bacu Mudaloru si risale la forte pendenza verso il Bruncu D’Urele per poi riscendere per stretti passaggi ed alcune cenge fino a Bacu Su Feilàu. Da qui si prosegue in salita verso la località di Ololbìzzi si valica la cresta verso nord e si traversa la Scala Oggiastru su una panoramica mulattiera fino a raggiungere Cuile Piddi.




6° giorno: Cuile Piddi – Cala Sisine
Lunghezza 4 km circa - Tempo indicativo di percorrenza 6 ore - Difficoltà EEA

(1 Arrampicata IV UIAA - 4 Discese in corda doppia 25 m - 45 m - 45 m - 20 m)
Da Cuile Piddi si discende verso un anfiteatro naturale fino ad un caratteristico passaggio che attraversa una stretta spaccatura nella roccia denominata ‘’Sa Nurca’’. Da qui è possibile ammirare dall’alto Cala Bilarìccoro o Cala Birìola prima di giungere sul bordo della parete di sinistra al primo dei due salti in corda doppia che portano nel bosco di Birìola prima e di Orrònnoro poi. Da qui, per un altro caratteristico passaggio “Su Strumpu” costruito su una cengia rocciosa dai carbonai, si raggiunge il primo bosco della Costa di Sisine, dove con arrampicate e discese in corda doppia si raggiunge la Cala.

7° giorno: Cala Sisine – Cala Luna – Cala Fuili – (Cala Gonone)
Lunghezza 12 km circa - Tempo indicativo di percorrenza 6 ore - (8 ore sulla variante costiera) Difficoltà EE
Nei pressi dei ruderi di una vecchia dispensa dei carbonai, a pochi metri dalla spiaggia di Cala Sisine, si risale una ripida pietraia sino a raggiungere il bosco; alla quota 175 m s.l.m. circa è possibile proseguire: 1) sul percorso classico che raggiunge il Cuile Irove Longu (nominato erroneamente sulla carta IGM come Cuile Saccederanu) transita nei pressi della Punta Onamarra quindi discende Badde de Lopiru passando presso il celebre arco naturale denominato S’Arcada de Lupiru prima di raggiungere il bastione naturale di Su Masongiu dove una mulattiera scende per tornanti fino a raggiungere Cala Luna. 2) oppure imboccare la variante costiera del sentiero aperto da noi nel 1998 e dedicato alla memoria del nostro amico Agostino Sogos (vedi itinerario Cala Sisine - Cala Luna). Dal punto ristoro di Cala Luna dietro la spiaggia parte il sentiero che in circa 1 ora e mezza conduce a Cala Fuili e quindi a Cala Gonone.