Itinerario che permette di percorrere e visitare la parte nord-occidentale del Supramonte di Urzulei con la bella grotta aperta di Pischina Urtaddala, sino a raggiungere attraverso S’Ischina ‘e S’Arraiga le “Pieghe del Flumineddu” o “Sa Giuntura” luogo dove convergono i corsi d’acqua della Gola del Flumineddu, della Codula Orbisi e del rio Titione, poco prima dell’inizio della Gola di Gorropu.
Luogo del Trekking: Sardegna, Supramonte di Urzulei, Provincia Ogliastra
Località di partenza: Campos Bargios (882 m s.l.m.)
Località di arrivo: Pieghe del Flumineddu – Sa Giuntura (493 m s.l.m.)
Sviluppo: 7 km circa a/r
Difficoltà: EE (Escursionismo Esperti)
Dislivello: 439 m in salita - 439 m in discesa
Tempo di percorrenza: 5 ore circa a/r
Cartografia: IGM 1: 25000 Foglio 517 Sezione I Cantoniera Genna Silana, Foglio 517 Sezione IV Funtana Bona
COME SI RAGGIUNGE:
Si percorre la S.S. 125 “Orientale Sarda” fino al Km 177,500 dove si trova la località di Genna Croce, quindi si prende a destra (per chi proviene da Dorgali o da Genna Silana) una stretta strada asfaltata che risale verso Punta Is Gruttas fino a raggiungere l’altopiano di Planu Campu Oddeu. Qui giungiamo quasi subito a un bivio a “Y”, s’ignora quello di sinistra (direzione per raggiungere la località di Fennau) e si prosegue sulla destra in direzione nord sulla sterrata principale per alcuni km. Si supera su un ponte in cemento il rio sa Codula de sa Mela, che da questo punto diventa Codula Orbisi e si procede a destra in ripida salita su una stradina prima lastricata, poi di nuovo sterrata, giungendo dopo alcuni km e diversi saliscendi all’ovile di Campos Bargios (struttura in muratura con un pannello solare sul tetto) dove si lascia l’auto. Da Campos Bargios si può decidere di proseguire ancora in auto sino all’ovile di Sedda Arbaccas luogo di partenza ideale per le escursioni della zona ma bisogna tener presente che alcune forti pendenze consentono solo ai fuoristrada un transito più agevole.
DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO:
Da Campos Bargios, si prosegue sulla pista prima sterrata e poi lastricata, giungendo dopo circa 2,5 km all’ovile di Sedda Arbaccas, luogo effettivo di partenza dell’escursione. Poco prima dell’ovile, in prossimità di uno slargo si segue a sinistra in direzione NNW un evidente sentiero che uscendo quasi subito dal bosco attraversa un pianoro (Campu sa Carcara) dove è possibile ammirare un magnifico esemplare di Tasso (Taxus baccata). Si tratta di un imponente pianta femminile alta circa 12 metri con una circonferenza alla base di 4,20 metri e, di un’età stimata intorno ai 500 anni. E’ uno dei venti patriarchi delle foreste italiane, e in seguito a un’iniziativa ministeriale con la collaborazione del WWF e di vari enti locali tesa a individuare gli alberi monumentali più belli per ogni regione italiana, è stato scelto per rappresentare la Sardegna ed è stato dichiarato “Monumento Nazionale”. Si prosegue oltre sul sentiero principale che via via continua in lieve discesa, s’ignora una traccia sulla destra che si addentra verso il greto della Codula Orbisi e si devia invece sulla sinistra più su di un dosso roccioso, sino a giungere in poco tempo a una piccola radura alberata dove il sentiero si dirama. Sulla destra la deviazione porta a Pischina Urtaddala mentre a sinistra il sentiero s’inoltra verso S’Ischina ‘e S’Arraiga (la Schiena della Radice) un crinale roccioso che separa la Gola del rio Flumineddu (a ovest) dalla Codula Orbisi (a est) e che degrada progressivamente sino al congiungimento a Giuntura. Si segue questo sentiero che, dopo aver attraversato un tratto alberato, sbuca improvvisamente all’aperto sulla sommità della dorsale da dove si gode di un panorama straordinario su una delle più selvagge e splendide vallate della Sardegna. Di fronte a noi in direzione nord si levano altissime le pareti della gola di Gorropu, mentre sul fondo si distinguono le stratificazioni calcaree di Sa Giuntura. Alla nostra sinistra in direzione ovest contornati dalla rigogliosa vegetazione della foresta di “Sas Baddes” in territorio di Orgosolo, s’intravedono i contrafforti dei Nuraghi Mereu e Gorropu edificati in pietra calcarea. Alla nostra destra in direzione est, sulla parete rocciosa degradante da Costa ‘e Monte, a un’altezza di circa 50 metri è visibile l’uscita a valle della grotta Luigi Donini. Si tratta di una fenditura da dove nei periodi di piena fuoriesce l’acqua proveniente dal ventre della montagna ovvero dall’inghiottitoio della Codula Orbisi dopo aver attraversato la grotta Donini, dando forma alla cascata di “Su Cunnu e S’Ebba” così chiamata perché la fuoriuscita dell’acqua dalla fessura ricorderebbe metaforicamente la vulva e la minzione di una cavalla. Scendiamo ora rapidamente lungo il crinale roccioso e in circa quaranta minuti raggiungiamo Le Pieghe del Flumineddu o Sa Giuntura, vale a dire la confluenza tra la Gola del Flumineddu e la Codula Orbisi. In questa località la forza erosiva dell’acqua ha modellato il paesaggio, formando nel corso del tempo profonde stratificazioni e incisioni come quelle di fronte a noi alte circa 7-8 metri, dove le acque nel periodo di forti piogge convergono e precipitano formando una spettacolare cascatella. Procedendo oltre questo salto, si arriva nei pressi di un enorme masso levigato, qui il percorso via via si restringe e l’acqua continua la sua naturale corsa verso la Gola di Gorropu, ricevendo l’apporto anche dai rivi provenienti dalla codula del rio Titione e gettandosi poco più in là con un salto di circa 3 metri, nel laghetto denominato “Pischina ‘e Gorropu” che segna l’inizio vero e proprio dell’omonima gola. Da questo punto è possibile proseguire verso l’interno della gola solo con l’utilizzo di adeguata attrezzatura da roccia. Si ritorna indietro sino alla zona del grande masso levigato e dopo una sosta ristoratrice, si risale a ritroso il ripido pendio di S’Ischina 'e S’Arraiga e dopo aver scollinato, giunti alla radura dove il sentiero si dirama, deviando a sinistra in direzione nord-est e seguendo un ripido percorso in discesa, è possibile in circa dieci minuti di marcia raggiungere e visitare la bellissima Pischina Urtaddala. Si tratta di una piscina naturale situata all’interno di una cavità carsica nella quale confluiscono le acque della Codula Orbisi, che ci appare infatti, come un’enorme grotta aperta in gran parte allagata, con le alte pareti sovrastanti a contornare un ampio specchio d’acqua dalle tonalità grigioverdi scure molto spettacolare. Pischina Urtaddala, oltre ad essere un’importante risorsa idrica ha un rilevante valore naturalistico, messo in risalto dall’ambiente suggestivo, solitario e misterioso. Il ritorno a Sedda Arbaccas e a Campos Bargios avviene risalendo il ripido pendio verso la radura. Giunti al bivio si svolta a sinistra in direzione sud e si percorre a ritroso il percorso dell’andata.