Un viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi.
(A. Pazienza)
(A. Pazienza)
Luogo del Trekking: Sardegna, Supramonte di Oliena e Dorgali, Provincia di Nuoro
Località di partenza: Valle di Lanaitto, rifugio Sa Oche (145 m s.l.m.)
Località di arrivo: Villaggio di Tiscali (398 m s.l.m.)
Sviluppo: 6 km circa a/r
Difficoltà: T-E (Turistico-Escursionismo)
Dislivello: 483 m in salita - 483 m in discesa
Tempo di percorrenza: 3 ore circa a/r
Cartografia: IGM 1: 25000 Foglio 500 Sezione III Oliena, (vecchia carta IGM 1959 Foglio 208 IV SO Monte Oddeu)
COME SI RAGGIUNGE:Località di partenza: Valle di Lanaitto, rifugio Sa Oche (145 m s.l.m.)
Località di arrivo: Villaggio di Tiscali (398 m s.l.m.)
Sviluppo: 6 km circa a/r
Difficoltà: T-E (Turistico-Escursionismo)
Dislivello: 483 m in salita - 483 m in discesa
Tempo di percorrenza: 3 ore circa a/r
Cartografia: IGM 1: 25000 Foglio 500 Sezione III Oliena, (vecchia carta IGM 1959 Foglio 208 IV SO Monte Oddeu)
Da Nuoro si percorre la strada provinciale n° 22 per Oliena (km 7,5) e poi si prosegue sulla nuova circonvallazione (Rotatoria) che si immette sulla strada provinciale n° 46 per Dorgali fino ad incontrare un bivio ben segnalato con cartelli per Su Cologone (km 6,3). Si svolta a destra e sempre su strada asfaltata, passando a lato dell’omonimo albergo-ristorante, si raggiunge il piazzale di sosta della risorgiva di Su Cologone (km 2,6). L’area è oggi attrezzata con punto ristoro e chioschi che vendono prodotti tipici e artigianali. E’ possibile fare la visita guidata a pagamento (Adulti 2 euro, Ridotti 1,50 euro) della sorgente. Questa fonte carsica, ha una portata d’acqua di circa 300 litri il secondo, che sgorga direttamente da una profonda fenditura naturale della parete calcarea, formando un laghetto che nei periodi di piena diventa un torrente che attraversando un bosco di eucalipti, sfocia dopo un breve corso nel fiume Cedrino. Poco prima di raggiungere il piazzale di sosta della sorgente (km 0,2), si prende a destra (cartelli in legno di indicazione per Tiscali) la strada cementata prima per (km 1,5) e sterrata poi per (km 5,8), che si inoltra nella Valle di Lanaitto. Entrati nell’ampia vallata si segue la sterrata finché si giunge ad un bivio (km 4,4), (Se si prosegue diritti si va direttamente verso il villaggio di Tiscali sulla sterrata che tuttavia dopo qualche km raggiunge il rifugio di Sa Oche). Se si svolta a destra seguendo le indicazioni del cartello per “Sa Sedda e sos Carros”, si raggiunge dopo circa 3,3 km lo spiazzo dove è situato il rifugio di Sa Oche (km 7,3 totali - 145 m s.l.m.).
ACCESSO ALTERNATIVO da Scala Surtana (Dorgali):
Da Dorgali raggiunto il limite sud del paese, si prende la stradina per Sant’Elene che conduce nell’ampia vallata di Oddoene incrociando dopo un paio di km la strada che discende dalla S.S. 125. Si procede nella strada principale superando la chiesa campestre di Nostra Signora del Buon Cammino e raggiungendo dopo qualche altro chilometro di strada uno spiazzo utile per parcheggiare il mezzo di trasporto nei pressi del ponte in cemento di S'Abba Arva sul Rio Flumineddu, recentemente ricostruito dopo il crollo avvenuto a causa dell'alluvione del dicembre 2004. Da Dorgali il percorso di avvicinamento al parcheggio è di circa 13 km. Superato il ponte, un evidente cartello indica a destra la strada per il villaggio nuragico di Tiscali (mentre a sinistra la strada raggiunge la gola di Gorropu). Il percorso attraversa Scala Surtana, fenditura naturale facilmente individuabile che si apre tra le alte pareti calcaree. Seguendo il sentiero che si addentra in quest’ampia valle, si raggiunge il Doloverre, collegamento tra la valle di Oddoene, la valle di Lanaitto e il Monte Tiscali, dove si prosegue a sinistra fino a un bivio: seguendo la deviazione di destra si giunge in poco tempo al Villaggio nuragico di Tiscali).
DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO:
Dal rifugio Sa Oche (oggi sede dell’Associazione Pentumas Archeologia e Trekking di Oliena) si prosegue a piedi o in auto lungo la sterrata che poco più avanti s’immette su quella di fondovalle. Ad un bivio (dove sono situati cartelli che indicano uno Sa Sedda e sos Carros, e l’altro, Zona Speleologica Sa Oche) si prende a destra, si percorre la sterrata che compie un ampio giro nella boscaglia fino ad un bivio dove si sale a sinistra fino ai piedi della parete rocciosa. Qui, in corrispondenza di uno spiazzo, dove è possibile parcheggiare l’auto, s’inerpica sulla destra il sentiero per Tiscali e Campu Donanigoro. Nella prima parte si procede facilmente su una vecchia carrabile costruita dai carbonai, sino ad incontrare dei segnavia (attenzione alla freccia), che indicano un sentierino che sale a sinistra e inizia ad inerpicarsi per una ripida pietraia fino a raggiungere la base della parete strapiombante del monte Tiscali. Da qui a sinistra si sale e si attraversa il caratteristico e stretto intaglio della Curtigia di Tiscali (513 m s.l.m.) e si prosegue per una larga e panoramica cengia che porta in leggera discesa sul limite della dolina di Tiscali (398 m s.l.m.). Sul suo fondo s’innalza un pilastro roccioso circondato da un rado bosco di alberi secolari e il villaggio nuragico di cui si gode una suggestiva veduta aerea. Proseguendo su campi solcati creati dall’erosione provocata dall’acqua sulla roccia calcarea la si aggira completamente fino a raggiungere un passaggio che permette di scendere all’interno del villaggio nuragico (custodito da una cooperativa per conto del comune di Dorgali, l’entrata è a pagamento). Le origini e la datazione del villaggio, che fu frequentato a lungo come testimoniano alcuni ritrovamenti riferibili ad epoca medioevale, sono ancora un mistero che gli archeologi e studiosi non hanno svelato con certezza: si sa che nella grande cavità causata da uno sprofondamento tettonico un’antica civiltà costruì un villaggio caratterizzato, oltre che da capanne a pianta ovale, anche da rari esempi di costruzioni a pianta rettangolare, edificate quindi con tecnica più evoluta, assimilata probabilmente da quella degli invasori punici o romani. Le strutture in pietra relativamente piccole, grezze e cementate con fango, con un tronco di ginepro usato come architrave sulla porta delle capanne differiscono come tecnica costruttiva da quella degli altri villaggi nuragici, ed alcuni studiosi ritengono che la costruzione del villaggio risalga presumibilmente alla tarda età nuragica contemporanea all’invasione romana. Questo fatto, assieme alla straordinaria posizione difensiva del Monte Tiscali, ha fatto supporre che il villaggio costituisse un centro di resistenza alle invasioni. Protetto per secoli dall’ambiente impervio e ricoperto da una fitta boscaglia, il villaggio pare sia stato scoperto dai carbonai che tagliavano il bosco alla fine dell’ottocento. Le costruzioni erano ben conservate, furono trovate molte ceramiche. Poi il vandalismo di tombaroli e scavatori clandestini ha avuto la meglio. A partire dai primi del 900, i resti di questa straordinaria testimonianza storica sono stati messi sottosopra da gente senza scrupoli preoccupata solo di cercare preziosi reperti archeologici. Gli scavi clandestini, andati avanti per decenni, hanno ridotto Tiscali ad un ammasso di macerie: oggi ben visibili rimangono soltanto i resti di una delle capanne del villaggio, ma il fascino inalterato di un luogo quasi inaccessibile, ricco di un’energia particolare rende la visita di grande suggestione. Per il ritorno si può seguire a ritroso lo stesso percorso dell’andata, o in alternativa usciti dalla dolina, si può percorrere a destra un sentiero che scende verso il fondo del vallone roccioso di Doloverre dove ci s’immette su un sentiero segnalato: a destra risale la valle in direzione della sella fra la Punta Doronè e il Monte Tiscali (itinerario per Campu Donanigoro), a sinistra si scende senza nessuna difficoltà incontrando sulla destra la diramazione per Scala Surtana, per andare dritti fino allo sbocco della valle in quella di Lanaitto. Raggiunta la sterrata la si segue a sinistra e in poche centinaia di metri si arriva alla località di partenza.
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