lunedì 24 agosto 2009

CALA BIRIOLA

Luogo del Trekking : Golfo di Orosei, Comune di Baunei, Provincia Ogliastra
Località di partenza : Parcheggio località “Ololbizzi” 
Località di arrivo : Cala Birìola, Birìala o Bilariccoro  
Sviluppo: 4 km circa a/r 
Tempo di percorrenza: 4 ore ½ - 5 ore a/r  
Difficoltà : EE (Escursionismo Esperti)  
Dislivello : 440 m in salita - 440 m in discesa  
Cartografia: IGM 1: 25000 Foglio 517 sezione I Cantoniera Genna Silana Foglio 518 sezione III Capo di Monte Santo



Itinerario impegnativo con alcuni tratti ripidi vicino alle falesie superabili con l’ausilio di alcune iscalas ’e fustes e brevi e facili arrampicate-disarrampicate, che consente di visitare una delle cale più suggestive del Golfo di Orosei, impreziosita da un piccolo arco di roccia sul mare, racchiusa e sovrastata da uno strapiombante costone di arenaria e da un fitto bosco di lecci e ginepri sopravvissuti al taglio e allo sfruttamento dei carbonai.








COME SI RAGGIUNGE:
Da Baunei, procedendo in auto in direzione Nord lungo la via principale, in prossimità della bella chiesa parrocchiale di S. Nicola, si prende a destra la via per il Golgo che con qualche tornante in ripida salita porta sul Planu Supramonte. La strada, oggi asfaltata, lo attraversa per tutta la sua lunghezza sino a raggiungere un evidente crocevia dove termina la striscia d’asfalto: da qui proseguendo diritti si arriva in breve tempo alla chiesetta campestre di S. Pietro. Si continua sulla sterrata che conduce a Cala Sisine per circa 7,5 km sino a un evidente bivio, dove si prende la diramazione a destra parcheggiando subito dopo l’auto presso uno spiazzo: siamo in località ‘Ololbìzzi’ luogo di inizio del nostro trekking.

DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO:

Dallo spiazzo dove si lascia l’auto (290 m circa s.l.m.) si prosegue in direzione nord per un centinaio di metri sulla sterrata sino a trovare una traccia di sentiero che s’inerpica sulla destra della strada. (Questa è anche la parte iniziale del bellissimo itinerario n° 18 “Serra Ovara-Plumare” che partendo appunto dalla zona di Ololbìzzi, e attraversando le località Scala Oggiastru, Sa Figu Crapa, Serra Ovara raggiunge il bordo delle imponenti pareti di Punta Plumare sovrastanti Cala Sisine). S’imbocca la mulattiera che passa a breve distanza dall’antico ovile Ololbizzi (365 m s.l.m.), si valica la cresta alla sua destra, si risale il costone roccioso zigzagando su una serie di stretti tornanti e si prosegue per il sentiero sino a un bivio situato su un tratto in piano (369 m s.l.m. circa - 15 minuti - coordinate UTM 32 T 0555740 - 4443357 E/N). Qui si prende la diramazione di destra, (a sinistra il sentiero risale verso Serra Ovara) che abbassandosi leggermente di quota, fiancheggia la cresta della Scala Oggiastru sino a sbucare su un costone panoramico con vista sul mare, sulla mulattiera che prosegue sino allo splendido Coile Piddi, raggiungibile in poco meno di un’ora di marcia e situato in un bellissimo anfiteatro naturale. “Coile Piddi” è formato da un “Pinnettu o Barraccu”, (la capanna del pastore con i muri bianchi di pietra calcarea che sorreggono le travi e il cappello formato da rami di ginepro), con accanto “Sa Corte” il recinto per le capre collegata a due "cerinas" (ricovero per i capretti) in buono stato conservativo. Circa 250 metri prima, in posizione panoramica al di sotto della mulattiera e al riparo sotto un’alta e strapiombante parete rocciosa, sono visibili le rovine di un altro antico ovile o insediamento: il Coile Mancosu (o Coile su Piggiu de us Mancosos). Da “Coile Piddi” (365 m s.l.m. circa) si ritorna indietro sul sentiero sino alla quota di 330 m s.l.m. circa (coordinate UTM 32 T 0555603 – 4443357 E/N) dove segni di vernice rossa e blu su una paretina rocciosa e omini di pietra indicano “la porta d’ingresso” di un tracciato che seguito in discesa in direzione del mare perviene in breve tempo sul bordo delle alte balconate naturali aperte verso il Golfo di Orosei, sopra un lama di roccia che superata sulla destra raggiunge le prime esposte Iscalas ‘e Fustes rinforzate con cavi d’acciaio, che aiutano a superare e discendere un salto di roccia verso un anfiteatro naturale. Da qui si procede in ripida discesa su una pietraia sempre in direzione del mare, sino a individuare sulla sinistra un’altra parete di roccia aperta sul vuoto dove una scala in metallo posta sulle vecchie e pressoché distrutte scale di legno, ci permette di scendere un altro salto di 5 metri circa per poi disarrampicare con attenzione una paretina gradinata e di raggiungere finalmente il bosco di Birìola. Si scende nel bosco in direzione NE in linea trasversale raggiungendo la parte bassa caratterizzata dalla presenza di molte aie carbonili e vecchie dispense dei carbonai ed infine il mare, con le sfumature che vanno dal blu più intenso al turchese sino al verde smeraldo, contraddistinto inoltre dalla presenza di un bell’arco di roccia naturale e poi la spiaggia, sovrastata dalle alte e maestose falesie strapiombanti e da un antico bosco di lecci e ginepri secolari.