Località di partenza : Altopiano del Golgo, Parcheggio e Punto Ristoro “Su Porteddu”
Località di arrivo : Cala Goloritzè
Sviluppo: 4 km circa
Tempo di percorrenza: 3 ore e mezzo a/r
Difficoltà : T/E (Turistico-Escursionismo)
Dislivello : 540 m in salita - 540 m in discesa
Cartografia: IGM 1: 25000
Località di arrivo : Cala Goloritzè
Sviluppo: 4 km circa
Tempo di percorrenza: 3 ore e mezzo a/r
Difficoltà : T/E (Turistico-Escursionismo)
Dislivello : 540 m in salita - 540 m in discesa
Cartografia: IGM 1: 25000
Foglio 518 sezione III Capo di Monte Santo
Foglio 518 sezione IV Punta ‘e Lattone
Foglio 518 sezione IV Punta ‘e Lattone
Questo itinerario è tra i più belli e ripetuti di questa zona d’Ogliastra. Famosa tra gli arrampicatori per la presenza dell’Aguglia, un magnifico monolito di roccia calcarea alto 144 metri, la spiaggia di Goloritzè è una delle più incantevoli del Golfo di Orosei, e può essere raggiunta a piedi per un facile ma ripido sentiero che diventa abbastanza faticoso al ritorno. Il sentiero, un’antica mulattiera dei carbonai, che in questo territorio solitario e selvaggio vissero e lavorarono sino a più della metà degli anni cinquanta, è, infatti, ben tracciato e fin troppo segnalato dal Comune di Baunei. Per accedervi, dall’ingresso della Piana del Golgo raggiunto un evidente quadrivio, sì svolta a destra pervenendo dopo un centinaio di metri circa ad una località denominata dai pastori locali as piscinas (400 m s.l.m.) racchiusa tra lecci secolari e muretti di pietra, formata da alcune pozze o vasche naturali risalenti all'epoca nuragica che raccolgono e conservano l’acqua piovana e che costituiscono una preziosa e importante risorsa idrica nell'ormai inaridito altopiano. Da qui è possibile affacciarsi alla VORAGINE DEL GOLGO (Su Sterru com'è chiamata a Baunei) un inghiottitoio naturale che scende verticalmente per circa 275 metri probabilmente il più profondo a campata unica d’Europa. La voragine si trova poco oltre a nord della strada ed è circondata da una recinzione metallica per impedire la caduta del bestiame. L’esplorazione e la discesa nella voragine sono state portate a termine per la prima volta dal Gruppo Grotte Nuorese nel luglio del 1957. Prendendo nuovamente l’auto, si raggiunge in breve tempo il punto di partenza della nostra escursione individuabile con un ampio piazzale recintato e adibito a parcheggio (a pagamento) e dotato di punto di ristoro (località Su Porteddu).
Da Baunei, procedendo in auto in direzione Nord lungo la strada principale, in prossimità della bella chiesa parrocchiale di S. Nicola, si prende a destra la via per il Golgo che con qualche tornante in ripida salita porta sul Planu Supramonte. La strada, oggi asfaltata, lo attraversa per tutta la sua lunghezza sino a raggiungere un evidente crocevia dove termina la striscia d’asfalto: a sinistra si va al ristorante del Golgo, proseguendo diritti si arriva in breve tempo alla chiesetta campestre di S. Pietro, prendendo invece la diramazione di destra si raggiunge il parcheggio e punto di ristoro “Su Porteddu” luogo di inizio del nostro trekking.
Dal parcheggio e punto di ristoro “Su Porteddu” (410 m s.l.m.) ci s’incammina per il sentiero che fiancheggia la recinzione e sale obliquamente a sinistra su un costone fino ad una sella, che attraversata con percorso pianeggiante ci consente di guadagnare la dorsale tra l’altopiano ed il mare (475 m s.l.m.) da cui si apre il Bacu Goloritzè. Il sentiero scende in questo vallone, sul cui fondo ci appare il mare e l’Aguglia. La discesa nel bacu avviene velocemente tra alberi secolari e ripari sottoroccia, come quello del “Cuile Ghironi” (460 m s.l.m.) molto particolare perché ricavato negli anfratti della roccia calcarea. Proseguendo oltre, sì traversa un altro boschetto di lecci con belle ed evidenti radici superficiali e ci si addentra sempre più nel bacu, delimitato sulla sinistra idrografica dalle imponenti e scoscese pareti calcaree degradanti da Genna ‘e Pisu e da Serra ‘e Molimentu, e ricoperto sul suo fondo da una fitta vegetazione e dai massi di calcare che compaiono dappertutto. Superato un altro piccolo riparo sottoroccia il sentiero prosegue verso il fondovalle zigzagando ogni tanto per tornanti che aiutano a mitigare la forte pendenza. Più avanti, superato un caratteristico arco di roccia, l’Aguglia ci appare in tutta la sua maestosità. L’ultimo tratto prima della Cala supera la confluenza di due valloni laterali (a destra il bacu Linnalbu, indicato erroneamente nella cartina I.G.M. come bacu Canale e a sinistra il bacu Boladina luogo di transito del sentiero Selvaggio Blu) ed infine il sentiero immerso in una bassa vegetazione costituita da macchia mediterranea, ginepri e corbezzoli, transita vicino alla base dell’imponente Guglia e poi perviene finalmente in spiaggia (accesso attrezzato con una gradinata protetta da staccionata). Ora la vista spazia su un'ampio quanto bellissimo panorama che si apre su tutta la parte settentrionale del Golfo di Orosei, dov'è ben distinguibile Cala Gonone, sulle alte falesie che precedono Cala Mariolu e Cala Sisine, ma soprattutto sull’arco naturale di Punta Goloritzè che chiude la Cala a sud.